mercoledì 16 novembre 2011

Ladoratrice si proietta su Firenze


Mela, sei pronta?

Ti porto in gita a Firenze!
Ti ci porto con le parole de Ladoratrice, sono poche le immagini qui, ma le parole...ah, quelle sono un fiume continuo, ti tuffi e ti ci ubriachi.
Lei si proietta sulla città, un po' come le immagini dei cinema all'aperto che cambiano l'aspetto di una facciata, lo rendono mosso, liquido.

Oplà!
"La città si è fatta calda e la temperatura accentua l'odore buono dei gommai e sfuma verso sera nell'inebriante olezzo di gelsomino. Gli slanci velleitari verso lidi e spiagge e mete turistiche si sgonfia nell'afa e ci si perde per Firenze in mezzo a orde di imbambolati e vicoli onusti di pisciate e cassonetti. La Farmacia di Santa Maria Novella offre un riparo fresco e profumato, l'ambiente stordisce di essenze e profumi dai nomi curiosi. Opoponax, Russa, Marescialla. Quali note si celeranno mai dentro quei liquidi ambrati e cristallini. E poi di nuovo i corridoi della Specola, l'opulenza dei cristalli, la superbia delle cere."
Cammina molto, Ladoratrice, riversando sulla città i suoi stati d'animo.
Osserva molto, anche, notando che di città ce n'è più di una.
La città di PittiModa, per esempio, o quella dei cattivi poeti.
La città ggggiovane e quella delle vecchie botteghe artigiane di San Frediano.

Una Firenze viva, inquieta, contemporanea. Io - lo ammetto - l'ho sempre vissuta come un po' chiusa e spocchiosa. Questione di incontri che ho fatto. Per me, quindi, si tratta di una città inedita, questa:
"Osservo, le strade piene di deviazioni buche e divieti di sosta costringono a tragitti differenti. La città chiama verso punti d'incontro diversi, io adotto una geometria di colonnine ai vertici. La densità dei giorni e la dilatazione dei progetti non permettono diluizioni e non trovano alcuna traduzione. Ho visto un uomo, oggi, che lucidava i pomelli di un portone. Un uomo indiano. L'ho visto poco dopo arrampicato, schiacciato come un geco sul portone, i piedi nudi sui pomelli lustri, a lucidare la grata sopra al portone. Ho visto una selva di piccioni intenti a banchettare con le briciole dentro al furgoncino di un fornaio, uno spettacolo buffo e orribile e son volati tutti via al sopraggiungere di un signore e due signore che sono trasaliti a quel frullare inaspettato e rumoroso nel mattino presto. Guardo tutti i personaggi della strada, nessuno pare andato in vacanza. Il trans coi pantaloni rosa e i nuovi capelli biondi, lo zoppo alla finestra che ogni sera mi chiama per salutarmi con la mano, il viscido tipografo, l'intagliatore guappo, il verduraio rintronato che ogni volta che passo è lì che spara la radio a tutta palla e si destreggia in assoli di chitarraimmaginaria ad occhi chiusi e mentre mi riempie il sacchetto di carta canta rapito Amarti m'affatica e io mi chiedo se in rete riuscirò a trovare la foto di quando giocava nella Fiore. Cambieranno le geografie tra un po' di tempo, forse mi sto accomiatando dai luoghi o forse è l'effetto di un romanzo ambientato intorno a casa mia che adesso mi fa guardare il mondo. O il lavoro di editing che sto inventando su un romanzo fresco, con i suoi luoghi che non ho mai visto e desidero che mi appaiano mentre scorro le pagine. Divido il melone con Zenzero, che reclama la sua parte. Ho una valigia leggera, un lavoretto salvagente, progetti di fotografie notturne su spartitraffico metropolitani, un vestito da cerimonia appeso all'anta dell'armadio, progetti per futuri lavori, mostre, inaugurazioni, un biglietto ryanair per una parentesi che durerà meno di un viaggio acido. E' tanta roba, quando si riesce a stare in quella parte di mondo in cui si dà ancora valore alla parola data. Comincia così, la rivoluzione. E domani sera, una cena importante e improvvisata."
Ci sono altri luoghi, anche virtuali, nel blog de Ladoratrice. 
Ci ho pensato un po' se appuntarli nella mappa o no. 
Alla fine ho pensato che no, non era il caso. Erano troppo intimi quei post e questo blog è troppo denso, troppo espressionista, va assaporato piano, non si può capitare per caso su uno di questi post, un po' si resta imbarazzati per le parole a nudo. 
Lo so, non sembra, ma è un complimento. Pure di cuore.

6 commenti:

  1. Sìììììììììììììììììììììììì!

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  2. Firenze mi piace. Così, non l'avevo mai vista. Grazie!!!!

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  3. la dico tutta? Firenze mi annoia, di solito. Troppe gite scolastiche, troppa perfezione... sogno una vacanza a Prato, andare a Firenze da pendolare ogni giorno, per supermercati, per strade secondarie ed ex manicomi ;P
    Ladoratriceladoro, ovvio

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  4. La dico tutta?
    Firenze, dupalle. Inteccherita, snob, alternativa per forza, sempre nicchia. Non fai amicizia, a Firenze, ma puoi esser parte del giro giusto. O farci una vacanza e scappare. Magari a Pisa, a Livorno o a Massa Marittima.

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  5. fortuna che è un blog ADV FREE, non troveremmo mai degli sponsor, noialtre :D

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  6. per me (ma solo per me, ovvio) Firenze è il diventar grandi: in seconda liceo non ci portarono in gita e così in 5 ce la siamo fatta da noi, la gita: una settimana al bellissimo ostello della gioventù, musei aperti anche di sera, noi quasi tutti minorenni entravamo gratis ovunque. Una pacchia (per dei liceali di provincia!) ;-)

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